Articolo a cura di Franco Bianchi per KarmaNews
Le parole chiave per ritrovare l’unità sono accettazione ed armonizzazione. Imparando a lasciar andare le emozioni distruttive, si può vivere pienamente l’amore incondizionato
L’eterna lotta luce/ombra non cessa di produrre i propri effetti nefasti. A partire dalla Bibbia, ci viene insegnato che la lotta tra gli angeli creò la divisione con i diavoli portando Lucifero – letteralmente portatore di luce – a capo del gruppo dissidente, con la conseguente creazione dei “buoni” e “cattivi”. Ma è evidente che se la suddivisione è avvenuta solo successivamente, in origine era tutto una sola cosa.
Luce e ombra appartengono a questa divisione e fin dall’infanzia siamo cresciuti nel concetto della dualità: come il bianco è opposto al nero, così l’alto al basso, il buono al cattivo, la luce all’ombra.
Per ognuno di noi lo sforzo è di andare verso la luce, combattendo la tenebra vista come cattiva, sconveniente, perdente, pericolosa ed a volte persino ripugnante. Tuttavia se riflettiamo, combattere significa fare il gioco dell’ombra che divide e domina attraverso la separazione, così come propugnava Giulio Cesare nel suo “divide et impera”. Infatti il prefisso dia, con il quale inizia la parola diavolo, deriva dal greco diaballein che significa, appunto, separare. Il diavolo è, etimologicamente, il separatore per eccellenza.
Questa dualità non vale solo all’esterno, ma si presenta anche dentro ciascuno di noi. Nel nostro carattere è contenuta la luce accanto all’ombra, che rappresenta il nostro lato oscuro, ciò che non ci piace di noi e di cui non andiamo fieri. Accettare questa parte di noi e andare oltre è uno degli scopi della vita, poiché significa andare verso l’equilibrio e la crescita personale.
Nel Tao questi concetti sono presenti in modo evidente: il noto simbolo taoista esprime sì la divisione tra due energie differenti dualistiche, simboleggiate con il bianco ed il nero, ma anche le energie Yin e Yang, che sono complementari tra loro. Non c’è lotta, solo integrazione ed armonia.
Ogni spazio esprime il meglio di sé nella parte rotonda e si incunea dolcemente verso l’altro; nel nero è contenuto anche il bianco e viceversa.
Questo simbolo esprime solo armonia ed integrazione: così il Tao ci indica la strada dell’unità. Già nel Vangelo apocrifo di Tommaso, trovato a Nag Hammadi nel dopoguerra, si cita un passo importante attribuito a Gesù: “Quando calpesterete l’abito della vergogna, quando i due saranno uno e il maschio con la femmina non sarà né maschile né femminile”. Appare evidente l’indirizzo verso cui va l’esortazione: un’integrazione tra energie.
Questa frase è precorritrice della nuova armonia che stiamo andando a raggiungere nell’Era dell’Acquario.
In questo interregno tra ere ci troviamo in una terra di nessuno, all’interno della quale stiamo cercando di imparare cosa fare ed in che direzione andare. Giova sottolineare alcuni riferimenti chiari per evitare incomprensioni o disagi ulteriori.
Se stiamo andando verso l’unità – contrapposta alla dualità – sarà superfluo ed inutile far la guerra a chicchessia, sia fuori che dentro se stessi: dovremo dunque accettare la nostra ombra come parte di noi ed armonizzarla con il tutto. Nessuna paura, nessun disagio, solo accettare che, da qualche parte, siamo perfetti al punto tale da poter esprimere ampiamente l’imperfezione. Le parole chiave saranno accettazione ed armonizzazione. Andare verso la Luce significa andare verso l’armonia nell’unità della luce stessa.
Che cos’è il Light Project
Progetto Luce, o Light Project, è un seminario che permette di realizzare questo percorso dalla dicotomia all’unità. E’ una via di riconoscimento del proprio Sé superiore, la propria Luce interiore che guida e dirige.
Non è necessario vivere alcuna lotta, alcuna rabbia, né percepire emozioni distruttive che ci fanno restare al palo nel nostro percorso. Se dovessimo avvertirle dentro di noi occorrerà liberarcene, semplicemente lasciandole andare.
L’unica emozione da vivere a piene mani è l’amore e la riconoscenza per la vita. Quindi sarà necessario ri-programmarci verso l’amore senza condizioni di sorta, facendo pace con le nostre ombre, accettandole come una parte importante ed utile di noi stessi.
Le ombre, ed in generale la personalità, si forma a contatto con le figure genitoriali in età infantile ed adolescenziale.
Papà e mamma, anche prototipi dell’energia maschile e femminile, hanno una grande responsabilità: crescere dei figli cercando di far emergere il meglio da loro stessi, sapendo che, nel processo educativo commetteranno una grande quantità di errori.
Infatti la pratica ci mostra come la paura di sbagliare prenda spesso il sopravvento ed il risultato è nella realtà di tantissime persone.
Andare verso la nuova energia, verso la Luce, significa perdonare le figure dei nostri genitori per tutto ciò che hanno commesso, ma anche perdonarci per aver permesso che questi errori – o presunti tali – abbiano potuto influire sulla nostra vita.
Ogni genitore ama profondamente i propri figli, ma spesso è incapace di comunicarlo, di esprimerlo in qualche modo. Tuttavia essere incapaci di mostrare amore non è incompatibile con il provare amore: un pessimo genitore può amare profondamente un figlio, esattamente come è possibile amare profondamente il gioco del calcio ed essere un pessimo giocatore.
Quando ci sentiremo amati e sorretti dai propri genitori e avremo lasciato alle spalle tutti questi pesi, freni, disagi, allora potremo procedere facilmente verso una vita molto più felice e sana attraverso una rinascita.
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