Benvenuti a “Il Corpo non MENTE” ! Il primo format che analizza lo sport e le sue dinamiche da un punto di vista olistico, prestando attenzione in particolar modo alla relazione corpo/mente/spirito/emozioni e al significato psicosomatico dei sintomi.
Vedremo come tutto ciò si riveli fondamentale, sia nella gestione della carriera di un atleta che degli infortuni.
Questi ultimi, molto spesso sono, causati da una forte disarmonia psicofisica sottovalutata e, sovente, sconosciuta.
Un grande giornalista sportivo (Vittorio Sanna) e un formatore olistico specializzato (Raffaele Montalto) affrontano insieme alcuni tra gli aspetti più particolari e interessanti delle dinamiche sportive e degli atleti coinvolti, spaziando dal calcio alla Formula1, dall’atletica alla MotoGP, dagli atleti paralimpici ai giovani arrembanti che prima esplodono e, sovente, implodono.
L’approccio olistico
Ogni sintomo fisico, emozionale e relazionale è un preciso messaggio della nostra coscienza. Comprenderlo e rendersene conto per cambiare, è la strada per il riequilibrio e il benessere psicofisico. (Franco Bianchi)
Perché alcuni atleti si infortunano con maggior frequenza rispetto ad altri? E perché in alcuni casi sistematicamente nello stesso punto?
Come mai in un team come in F1 o in MotoGP capita che ad un pilota vada tutto bene o quasi (Marquez/Leclerc) e al compagno di squadra (Lorenzo/Vettel) invece sembra che la sfortuna ci si accanisca contro?
La risposta più ovvia e comune è quella legata alla casualità o, al limite, alla sfortuna e agli errori personali.
Questa rubrica nasce, tra gli altri, anche con lo scopo di dare una risposta alternativa a queste domande difficili, basandosi sulla visione olistica della vita, senza dare assolutismi o aver la pretesa di avere una verità assoluta.
Da un punto di vista energetico e psicosomatico nulla accade per caso, anzi.
Ogni cosa ha un suo perché e, pur non dovendo a tutti i costi spaccare il capello in 4, è possibile analizzare, leggere e dare un’interpretazione precisa di ciò che accade seguendo un linguaggio, quello olistico per l’appunto, molto significativo.
Di sicuro interessante e poco convenzionale.
Il corpo non mente: è una precisa mappa della nostra coscienza
Seguendo questo approccio scopriamo che il nostro corpo e la nostra vita sono una mappa della nostra coscienza.
In base a tale mappa e al suo linguaggio è possibile rendersi conto del messaggio psicosomatico che si cela dietro ogni sintomo, tensione e disagio interiore.
In parole semplici significa che tutto ciò che viviamo nasce, innanzitutto, dentro di noi.
Quando ci assumiamo questa grande responsabilità, acquisiamo il potere di cambiare ciò che non funziona, che non ci rende felici, ciò che crea disequilibrio, mancanza di armonia e di serenità nella propria vita.
Come conseguenza si va ad interrompere quegli schemi di stress che sono, spessissimo, la causa primaria di tante situazioni di forte disagio e anche di scompensi fisici, che a loro volta collimano in infortuni di varia natura.
Ecco perché il corpo non mente: in base al sintomo fisico o alla dinamica di disagio che la persona (nel nostro caso gli atleti) sta vivendo, si può risalire al preciso meccanismo che ha messo in moto interiormente.
Dapprima scatenando la tensione emotiva (paura, rabbia, tristezza, senso di colpa, non sentirsi amati/capiti ecc..) e, successivamente, quella legata al corpo fisico.
Anche gli atleti più forti sono, prima di tutto, esseri umani
Pilota, calciatore, tennista, pallavolista, velocista ecc… Tutti questi termini indicano semplicemente un ruolo, specificandone la disciplina correlata. Che cosa significa?
Semplice: prima di essere un calciatore, pilota ecc, un atleta è una persona.
Ciò che fa NON è in alcun modo ciò che è! Prima di tutto viene la persona e solo dopo il ruolo che interpreta.
Da qui in poi si possono porre le basi per una carriera sana, longeva e ricca di soddisfazioni, imparando a scindere ruolo e persona.
Quali possono essere, quindi, gli ingredienti per un atleta sano, con una carriera longeva e al top della forma?
Allenamento corretto e una sana alimentazione sicuramente e fin qui nulla di nuovo, elementi essenziali ma non sufficienti.
La consapevolezza dei ruoli e l’equilibrio psicofisico
Il professionista sportivo, che ripeto è un ruolo come lo è il genitore, il fratello, il poliziotto o il panettiere, è sempre “figlio” della persona che c’è dietro.
Le performance e, quindi, anche la salute dell’atleta sono frutto dell’equilibrio psicofisico della persona che sta dietro al ruolo.
Nel mondo dello sport questa è una dinamica molto, molto evidente.
Vediamo spesso attaccanti che all’improvviso smettono di segnare per lunghi periodi, squadre che hanno l’infermeria piena di continuo, piloti che iniziano a collezionare cadute o cali di prestazione impressionanti.
Per non parlare degli auto-sabotaggi, ossia quando tutto sta andando bene durante un mach o una gara e poi, per un nonnulla, va tutto alle ortiche: si rompe la vettura/moto per l’ennesima volta, si infortuna durante un mach che sta vincendo, cade a un passo dal traguardo…
Di contro ci sono anche tanti atleti che si infortunano pochissimo in carriera, altri ancora che restano al top per tanti anni. Perché tanta differenza? (Qui un ottimo esempio: Ronaldo VS Ronaldo)
La domanda non ha una risposta univoca, con alta probabilità centra la paura di vincere (che tratterò in un altro momento) ma bisogna analizzare caso per caso per essere più precisi.
In linea generale, se dividessimo gli atleti professionisti in 2 categorie, Sani e longevi VS Infortunati con troppi alti e bassi ad esempio, scopriremmo che dietro un atleta al top c’è sempre una persona felice.
Felice della sua vita, che ama quello che fa, il luogo in cui lo fa e l’ambiente in cui si trova.
Sta bene prima di tutto dentro. Corpo e mente sono allineati, ascolta il suo cuore, ha relazioni sane.
Le basi dell’equilibrio corpo/mente/spirito
Chi si infortuna spesso ed ha prestazioni altalenanti, specie quanto il talento è evidente, soffre grandi insicurezze e paure che non riesce a gestire e/o superare.
In tali casi è l’infortunio stesso che fornisce le informazioni necessarie per leggere con precisione il tipo di disagio interiore e la sua origine.
Ecco perché a parità di condizioni, di preparazione e anche di motivazione a volte, ci sono atleti tanto diversi tra loro.
Ecco un esempio: un tennista come il nostro Fabio Fognini ha raccolto davvero poco in carriera rispetto a quanto avrebbe potuto, considerando la forza fisica e il talento di cui è dotato (altro esempio lampante: ne parliamo nel 4° episodio dedicato a Jorge Lorenzo).
Questo nonostante Fognini sia un atleta che appartiene all’era del trio divino Federer/Nadal/Djokovic. La critica che gli è stata mossa più spesso in carriera è sempre stata quella di una tenuta mentale non all’altezza.
Elementi imprescindibili quali la profonda fiducia in sé stessi (CR7, Messi, Serena Williams), l’atteggiamento mentale (Roger Federer, Federica Pellegrini, Roberto Baggio), il coraggio di ascoltare il cuore e poi di seguirlo (Francesco Totti, Valentino Rossi, Francesca Piccinini) sono alcuni dei principali elementi distintivi dei grandi campioni.
Uomini e donne che hanno avuto, come tutti, degli alti e bassi e degli infortuni, ma che hanno saputo rinascere da una precedente versione di sé stessi, rinnovandosi e costruendo carriere longeve e storiche.
Conclusioni
L’argomento non si esaurisce qui ma ci tenevo a mettere nero su bianco i cardini su cui si basa questo format. In ogni caso avremo modo di approfondire.
In conclusione, esistono metodi e tecniche specifiche che, decifrando le relazioni tra il nostro corpo, la nostra coscienza e la nostra vita permettono, in caso di disequilibrio, di ritornare ad uno stato di armonia, equilibrio e benessere, sfruttando l’enorme potere della mente (e non solo) a proprio vantaggio e a totale beneficio di carriera e performance.
Grazie per aver letto fin qui.
E un grande grazie al team di Galleria Progetti che ha reso possibile la nascita di questo format.
Raffaele
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Gli episodi di “Il Corpo non Mente”
Sulla testata giornalistica GPReport.it trovate, oltre ai video, anche gli articoli introduttivi che ho dedicato ad ogni singola puntata. Eccoli di seguito:
Episodio 1: Il segreto di Leclerc
Episodio 2: Gli infortuni eccellenti
Episodio 3: Ronaldo VS Ronaldo
Episodio 4: Jorge Lorenzo, crisi profonda
Episodio 5: Alex Schwazer, doping in giallo
Episodio 6:Cadere e rialzarsi, campioni di vita
Episodio 7: Giovani con il vento in poppa
Episodio 8: Perché il corpo non mente?
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