Sulla scia dell’articolo precedente sulla felicità, credo sia opportuno parlare anche di un argomento quanto mai attinente, complementare e altrettanto importante: le credenze.
Che cosa sono le credenze o convinzioni? È perché sono così determinanti per la qualità della nostra vita?
Mi piacciono le domande…fatevene una ragione 🙂
La definizione tecnica della parola “credenza” è avere una sensazione di certezza riguardo qualcosa.
In merito lo scienziato Gregg Braden afferma:
Una credenza si definisce in termini di quelle certezze che derivano dall’accettazione di ciò che pensiamo sia vero con la mente, unito a ciò che sentiamo vero con il cuore. Le credenze e i sentimenti che abbiamo su di esse sono il linguaggio che “parla” alla sostanza quantistica di cui è fatta la nostra realtà.
Dal libro “La guarigione spontanea delle credenze”.
Ora, l’argomento credenze è vastissimo credetemi (ahahah) quindi, in questo articolo, ne tratterò solo una parte cioè quella che, a mio avviso, ha una maggiore incidenza nella nostra vita: le credenze su se stessi.
“Quello che tu pensi di te stesso, non farà altro che condurti a essere esattamente quello che ritieni di essere”. F.Marchesi
Merito di essere amato? Sarò all’altezza? E se non ce la facessi? Cosa penseranno di me? Sarò mai in grado di…?
Le Credenze di identità
Partendo dal fatto che le credenze possono essere positive o negative (vedremo dopo più nello specifico con qualche esempio), ne esistono 3 diversi macro tipi:
– globali (ossia sull’amicizia, sul cibo, sesso, lavoro (è difficile trovarlo), uomini (pensano solo al sesso), donne (non sanno guidare), denaro, famiglia ecc..)
– sulle regole, anche note come Se–>Allora (se sei davvero mio amico allora devi invitare anche me.. in sostanza: se accade X significa Y)
e quelle di cui parlerò più nello specifico in questo articolo:
– le credenze di identità, ossia su chi noi siamo e i nostri ruoli (qui un articolo apposito). Eccone un esempio: io sono fatto così, io sono pigro, io mi conosco…ecc… In pratica tutto ciò che facciamo seguire alle parole “Io sono”.
Un concetto fondamentale da assimilare è che tendiamo a confermare le nostre credenze di base. Questo di per sé non è né un bene né un male: il risultato dipende dalla nostra credenza iniziale. Se è positiva tipo “io sono una persona allegra / degna di fiducia / in gamba ecc…”, bingo! Funziona. Nel senso che tali convinzioni portano una serie di risultati che confermano ciò che credo. Sono credenze vere? Non in assoluto però lo sono per me e, in questo caso, funzionano.
Importante: qualsiasi credenza nutriamo su noi stessi, sugli altri, sul mondo ecc.. non è e non sarà mai vera in assoluto. Sarà vera per noi stessi e non necessariamente per qualcun altro. Ciò che conta è che funzioni per noi così che, coerentemente col principio secondo cui tendiamo a confermare le nostre credenze di base, alimenteremo un “loop” o circolo positivo (e non vizioso) in questo caso che le rinforzerà.
Vi faccio un esempio che uso spesso ai miei seminari, la credenza “sono/non sono sexy”.
Questa percezione che posso avere di me, non è vera in assoluto ma funziona lo stesso in entrambi i casi in termini di risultati positivi o negativi.
Se credo di esser sexy tenderò a notare ciò che lo conferma tralasciando episodi o comportamenti contrari. Ad esempio su 20 approcci all’altro sesso (vale per uomini e donne), se anche 18 persone dovessero “darmi picche” e 2 soltanto invece fossero attratte da me, noterò e porterò attenzione a quei due episodi positivi pensando “Visto! Funziona, avevo ragione!”, rinforzando così la mia credenza di base.
La potenza delle credenze.
È la credenza stessa che mi porta a non arrendermi o a non dare (troppo) peso agli insuccessi. Esattamente come accade ai campioni nello sport. Se credo sufficientemente nelle mie capacità, andrò oltre a tutti gli errori fino ad arrivare a giocarmela coi migliori. Come fece Thomas Edison quando inventò la lampadina.
Per chi non lo sapesse pare che abbia effettuato oltre 5.000 esperimenti ad esito negativo prima di mettere a punto una lampadina funzionante. 5.000 tentativi andati a vuoto! Riuscite a immaginarlo? Quante persone non avrebbero superato i 500 tentativi (1/10)? E quanti appena 100?
Questo è un esempio concreto della potenza delle credenze. Infatti adoro una frase di Henry Ford:
“Sia che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione”
Dice tutto a mio avviso.
Ecco perché, se invece credo che “non sono sexy” saranno sufficienti pochi tentavi prima di mollare. Dopo qualche “No” penserò “Visto. Non sono sexy, non piaccio nemmeno alle pietre”. A volte capita addirittura che, nonostante un’inaspettata serie di successi iniziali, alcune persone sono talmente portate a confermare la propria convinzione di base che al primo NO si arrendono.
Questo è il motivo per cui le cose cambiano in termini di stare bene quando la credenza è negativa. Se credo di non essere all’altezza delle situazioni, di non meritare l’amore, di essere pigro o incapace…beh, capite bene che è tutto a mio sfavore e che, anche in questo caso, ciò che credo non è vero in assoluto (anche se mi è capitato di vivere la dinamica già parecchie volte) ma produce comunque un risultato infelice per me. Il software funziona allo stesso modo delle credenze positive.
Come nasce una credenza?
Altro punto importante: vi siete mai chiesti come hanno origine le vostre credenze? Perché da qualche parte avrete pur iniziato; non siamo mica nati credendo che le donne non sanno guidare o che gli uomini sono tutti uguali piuttosto che certi cibi fanno ingrassare o che sono/non sono sexy…
Come nasce una credenza? In vari modi. Ne cito uno in particolare: come frutto di una percezione.
Vi faccio un esempio: vado a trovare il mio amico Franco a casa sua. Lì sento freddo. Sto quindi percependo freddo a casa di Franco. La credenza che potrebbe nascere è che “la casa di Franco è fredda”. Ovviamente non è vero in assoluto, in quella circostanza specifica ho avuto freddo e, magari, solo io tra i presenti. Sta di fatto che il meccanismo (o uno dei) funziona così.
Ecco perché dobbiamo prestare molta attenzione a ciò che crediamo. Sarebbe come dire che la pizza fa schifo perché ne ho mangiato una che era cattiva, cotta male e poco condita. Semplicemente non ha senso ma spesso le persone preferiscono crearsi credenze fittizie in cambio di un illusorio senso di sicurezza.
Si. Il nostro sistema di credenze ci da sicurezza. Non mi credete? Provate a convincere qualcuno che crede il contrario di un qualcosa rispetto a voi e vediamo se non diventate vecchi prima di esserci riusciti. Sempre che ci riusciate. Ovvio che non è sempre così ma spessissimo, piuttosto che mettere in dubbio certe convinzioni, finiamo per farci molto male.
Conclusioni
Sono le nostre profonde convinzioni e la nostra immaginazione a creare limiti od opportunità.
La nostra mente, infatti, può essere programmata come il software di un computer, in modo positivo o negativo: la scelta sta a noi.
Perciò possiamo dire a noi stessi “Io sono forte e amorevole” oppure “Io sono nessuno”. Qual’è la vostra scelta? Entrambe, non importa quale, sono software, ossia il risultato dipende dal programma/credenza! Che cosa vi fa sentire meglio, credere di essere una persona fantastica nella vostra unicità o credere di non avere nulla di speciale? Questa scelta la potete fare solo voi. Se credo di essere speciale e qualcun altro afferma che non lo sono, chi ha ragione? Che peso date a ciò che gli altri pensano di voi rispetto a ciò che voi pensate di voi stessi? E soprattutto, preferite aver ragione o essere felici?
Se veramente vi rendete conto di questo, potete cominciare a cambiare ciò che non funziona nella vostra vita, in quanto ciò in cui credete diventa, prima o poi, la vostra realtà: cambiate le vostre credenze e cambierete la vostra realtà.
Anche la felicità, la guarigione o la malattia dipendono da questo.
Come dico sempre ai miei allievi (e mai abbastanza a me stesso), credete profondamente in voi stessi e in ciò che siete, perché nessun’altro potrà mai farlo al posto vostro e mai altrettanto bene.
Grazie per aver letto fin qui.
Raffaele
Ps: per stare in tema.. anche tutto ciò che ho scritto è frutto di mie credenze personali e non la verità assoluta. Spero solo di aver fornito spunti interessanti.
LE TUE CONVINZIONI DIVENTANO I TUOI PENSIERI
I TUOI PENSIERI DIVENTANO LE TUE PAROLE
LE TUE PAROLE DIVENTANO LE TUE AZIONI
LE TUE AZIONI DIVENTANO LE TUE ABITUDINI
LE TUE ABITUDINI DIVENTANO I TUOI VALORI
I TUOI VALORI DIVENTANO IL TUO DESTINO
Mahatma Gandhi
Per saperne di più:
– Seminario monografico “Credi In Te Stesso“
– La biologia delle credenze – Bruce Lipton, Macro Ed.
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